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Non solo finanziari

Governo Monti, atto secondo: spread in calo.

Il governo Monti è stato inizialmente criticato perché sembrava non aver favorito il tanto atteso calo dello spread. Ma si trattava di una critica prematura, e i mercati oggi ne danno conferma. Il governo Monti, con le sue iniziative, ha ripristinato il prestigio e la credibilità dell’Italia tra i Paesi dell’area Euro. Ed ecco allora che lo spread inizia a calare, gli investitori tornano ad acquistare titoli italiani, e i flussi tornano anche sugli stocks che erano stati maggiormente penalizzati dalle problematiche legate al debito sovrano del nostro Paese, cioè i titoli bancari: Unicredit, Banca Intesa, Banco Popolare e via dicendo. Durante il mese di gennaio, le banche italiane hanno segnato performance a doppia cifra e tutte sopra al 30%. E ora? Ora calma. I titoli finanziari continueranno ad essere un ottimo cavallo di battaglia per il 2012 ma non credo che possano mantenere lo stesso ritmo senza mai prendersi una pausa. Nelle pause, vale la pena ruotare il portafoglio su altri titoli, stocks penalizzati per varie ragioni ma con buone prospettive: Astaldi, Prysmian, Enel.

Astaldi opera nel settore delle concessioni e nelle costruzioni ed è riuscita a mantenere anche nei recenti difficili periodi una buona marginalità. Sta portando avanti una strategia di espansione e gli ultimi dati disponibili evidenziano un order backlog, nel segmento costruzioni in particolare, che rappresenta un buon cuscinetto anche di fronte a un’eventuale recessione economica.

Prysmian ha una diversificazione geografica significativa: opera in segmenti di nicchia e l’acquisizione di Draka conclusa l’anno scorso le consentirà di esprimere sinergie importanti.

Acquistare Enel, infine, ha una motivazione diversa. Si tratta di un’azienda in gran parte italiana ed esposta pertanto a tutte le problematiche del nostro Paese, rallentamento economico incluso. Però, anche per Enel, come per l’Italia, il calo dello spread di oltre il 30% ha una grande importanza perché significa rifinanziare il debito in scadenza nel 2012 a tassi inferiori rispetto a un mese fa. E non va dimenticato poi l’ottimo dividend yield che offre il titolo a ottimi prezzi.

In definitiva, il mio consiglio è continuare ad investire in titoli quotati in Italia, favorendo una certa rotazione del portafoglio per prendere profitto dai titoli finanziari in “ipercomprato” e spostarsi su titoli che ancora possono beneficiare dall’essere “italiani”.

DULCIS IN FONDO

Aberdeen Global – Emerging Market Infrastructure Equity Fund

Andamento del Fondo "Aberdeen Global – Emerging Market Infrastructure Equity Fund", negli ultimi 12 mesi, da Bloomberg.com

Oggi vi segnalo un fondo di nicchia ma con grandi prospettive di crescita. Aberdeen Global – Emerging Market Infrastructure Equity Fund  che investe su aziende che si occupano dello sviluppo delle infrastrutture nei paesi emergenti. Aberdeen gestisce questo fondo da fine 2009, e per la gestione si avvale di gestori dislocati a San Paolo, Singapore, Bangkok, Hong Kong e Kuala Lampur. Attualmente l’asset del portafoglio ha un 20% tra Brasile e Messico, e il resto prevalentemente in Asia (India, Hong Kong, Thailandia, Cina e così via). Info ratio 0,38, deviazione standard 23,12.  Questo settore rappresenta una ottima idea da mantenere sempre per i prossimi anni.

 
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Pubblicato da su febbraio 21, 2012 in Attualità

 

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guadagnare in Fondi OGGI – 4° Puntata: Che cosa significa veramente “diversificare”?

Continuiamo la pubblicazione, a puntate, del tascabile “guadagnare in Fondi OGGI”, di cui abbiamo pubblicato i primi 3 paragrafi. Per scaricare gratuitamente l’intero libro, basta cliccare su questo link (Ricordiamo che i dati presentati, a titolo di esempio, sono aggiornati al 2008, ma ciò non inficia la sostanza dei consigli e dei ragionamenti esposti).


guadagnare in Fondi OGGI 

1° Capitolo: QUALCHE PRINCIPIO DI BUON SENSO

4 – “Che cosa significa veramente “diversificare”?”

Diversificare è un termine molto usato in finanza, ma dobbiamo intenderci senza alcun dubbio sul suo vero significato.
Diversificare, infatti, non significa soltanto investire il proprio patrimonio in diverse risorse, in ambiti e settori diversi, in nazioni diverse.
Significa, principalmente, investire in modo che le tendenze NEGATIVE di un’attività siano il più possibile compensate da quelle POSITIVE di un’altra.
Questo è molto importante da capire, altrimenti ci potremmo trovare in una situazione per cui, pensiamo di aver diversificato, ma in realtà non l’abbiamo fatto. Come nel caso in cui, ad esempio, uno abbia investito, contemporaneamente nel settore automobilistico e in quello dei pneumatici: è molto probabile che i due settori si muovano in sintonia, e quindi alla crisi dell’uno corrisponda puntualmente la crisi dell’altro (poche auto = pochi pneumatici).
Per evitare questo rischio – che non è trascurabile – è importante valutare molto attentamente quali sono i collegamenti di mercato che possono esistere tra diversi settori. Una volta studiati questi collegamenti, la parola d’ordine diventerà: diversificare sì badando a scegliere attività che NON si muovono nella stessa direzione!
Non fare anche tu come fece un mio cliente, le cui vicende ti racconto qui di seguito.

Dicembre 2007. Una bella domenica il signor Rossi, invece di guardarsi la partita in TV, legge un articolo su un giornale finanziario e il lunedì mi chiama in ufficio. Vuole vendere tutto e comprare un Fondo BRIC. I Fondi BRIC sono quelli che investono nei mercati azionari emergenti di Brasile, Russia, India, Cina.
Io, ovviamente, faccio il mio mestiere e cerco di dissuaderlo: innanzi tutto bisogna sempre diversificare, ed è sbagliato investire tutto su un solo prodotto. Poi questi Fondi sono molto volatili e correlati – il che vuol dire che, se perdono, perdono di brutto. Ma lui niente: insiste. Aveva letto un articolo in cui i pregi del Fondo BRIC erano documentati con argomenti solidissimi e non c’era niente da fare. Bisognava fare come diceva lui.
“Ma chi è l’autore dell’articolo”, gli chiedo.
“Ah, l’autore non me lo ricordo”, mi risponde lui. “Era un’intervista al gestore”. Come dire: la persona meno obiettiva in circolazione su questo argomento!
Insomma: non c’è niente da fare. E poi, mi fa: “Anche questo Fondo è diversificato: investe in quattro mercati diversi”.
Ecco, anche qui, è proprio sbagliata l’impostazione: certo, i mercati erano diversi ma erano correlati, mentre diversificare significa specialmente combinare gli investimenti in modo che se qualcosa perde ci sia qualcos’altro che compensa. Cosa che non sarebbe accaduta con i Fondi BRIC.
A oggi – 30 settembre 2008 – l’indice dei Fondi BRIC ha perso, in media nell’ultimo anno, il 41%.

Nella prossima puntata andremo avanti a parlare della stampa finanziaria… ci si può fidare?
Se poi sei impaziente e vuoi già leggere il resto, puoi scaricare l’intero libro a questo link.

 
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Pubblicato da su febbraio 12, 2012 in Guadagnare in fondi

 

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Lo spread? Va bene alto!

Matrice degli spread tra i rendimenti dei titoli di stato delle principali nazioni

Il primo tempo della manovra Monti è stato deludente e i mercati lo hanno sottolineato.

Eppure, nel complesso, le cose stanno andando nel verso giusto. Anzi, forse sarebbe stato peggio se, per qualche motivo, lo spread fosse tornato sotto i 300. Perché? Semplice: i politici avrebbero dichiarato che la crisi è finita e avrebbero preteso di andare subito a votare. Ma un voto così prematuro aumenterebbe di molto la probabilità di finire come la Grecia.

Invece uno spread così alto fa giustamente paura e permette al governo Monti di far approvare provvedimenti impopolari che un governo politico esiterebbe persino a presentare (e comunque non riuscirebbe a far passare).

Lo spread alto, insomma, aumenta le probabilità che si varino, finalmente, le riforme strutturali che si attendono da almeno vent’anni. La dinamica, insomma, potrebbe essere la seguente: approfittando del clima di apprensione e di incertezza il governo promuove interventi che danno la svolta, in positivo, ai mercati e contribuiscono a superare la crisi. A quel punto, ai governi successivi non si dovrebbe chiedere altro che di confermare la rotta virtuosa che è stata intrapresa.

Una dinamica di questo genere non è certo facile da mantenere, e il cammino non sarà facile, però c’è anche da dire che l’Italia è un paese che produce beni di qualità ed esporta molto e questo è – strutturalmente – positivo perché dà alla nostra economia una solidità che va oltre la crisi congiunturale. Anzi, da questo punto di vista, la possibilità che l’euro si svaluti a breve, potrà dare alla nostra economia un ulteriore slancio (l’eccessiva forza dell’euro, in questi anni, è stato obiettivamente un freno per le esportazioni italiane), e avere in portafoglio titoli come Buzzi, BPM, Unicredito, Fiat e un buon fondo che investe sul mercato azionario italiano, mi sembra una strategia da confermare. Quindi sui forti ribassi si compra, su forti rialzi si vende.

Per quel che riguarda l’euro e l’Europa nel suo complesso, continuo a pensare che sia sensato e opportuno confidare nei fondamentali dell’economia, e quindi consiglio di mantenere una componente europea importante nel proprio portafoglio con i migliori fondi direzionali che investono sui mercati azionari europei. L’idea è quella di lasciare maturare gli eventi, aspettarsi un allentamento della crisi e quindi avere una buona performance a fine anno. Quanto al resto, va investito sui migliori fondi con focus sul mercato americano. E senza copertura di cambio.

Se la volatilità continuerà a scendere, cominceremo a  comprare volatilità con un future o un etf; ma questo lo vedremo la prossima volta.

DULCIS IN FONDO

Templeton Global Total Return in dollari

Andamento del Fondo Templeton Global Total Return, negli ultimi 12 mesi, da Bloomberg.com

Il Templeton Global Total Return in dollari è un fondo obbligazionario che investe in tutto il mondo, in obbligazioni sia governative sia corporate. Inoltre il fondo può anche acquistare Mbs (Mortgage backed Securities), Abs (Asset backed Securities), obbligazioni convertibili e bond emessi da enti sovranazionali.

Da quando è stato lanciato (2003) si è sempre distinto per una performance molto interessante.  Somma tre rendimenti, ossia cedole, variazioni dei tassi e fluttuazioni dei cambi (nel caso specifico, l’investitore otterrebbe un beneficio in caso di rivalutazione del dollaro sull’euro). E’ tra i fondi più interessanti da avere in portafoglio.

 
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Pubblicato da su gennaio 31, 2012 in Attualità

 

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guadagnare in Fondi OGGI – 3° Puntata: Dopo quanto tempo è sensato effettuare un bilancio dell’investimento?


Continuiamo la pubblicazione, a puntate, del tascabile “guadagnare in Fondi OGGI”, di cui abbiamo pubblicato il primo ed il secondo paragrafo. Per scaricare gratuitamente l’intero libro, basta cliccare su questo link (Ricordiamo che i dati presentati, a titolo di esempio, sono aggiornati al 2008, ma ciò non inficia la sostanza dei consigli e dei ragionamenti esposti)


guadagnare in Fondi OGGI 

1° Capitolo: QUALCHE PRINCIPIO DI BUON SENSO

3 – “Dopo quanto tempo è sensato effettuare un bilancio dell’investimento?”

Nella tabella in apertura del post sono riportate le variazioni annuali dei maggiori mercati finanziari del mondo. Come puoi notare ogni anno c’è un mercato (diverso) che fa meglio degli altri.
A due mesi dalla fine del 2008, e con quello che sta succedendo, sono sicuro nessuno può dirti chi farà meglio (o meno peggio) entro il 31 dicembre 2008, figurati nei prossimi anni. Certo è che i mercati finanziari sono tutti collegati, che le performance di ogni mercato finiscono per ripercuotersi – nel bene e nel male – anche sugli altri. Ecco perché è necessaria una strategia di investimento: perché è vero, non sappiamo che cosa ci riserva il futuro, ma la borsa non è una roulette… a meno che non sia tu a farla diventare tale. La borsa può essere un terreno di prova difficile ma gestibile e, in qualche modo, controllabile.
Diversamente dal mercato immobiliare, nel quale spesso si deve attendere anni per capire se si è fatto un buon investimento, in quello mobiliare (che non per nulla si chiama così, mobiliare, ovvero “mobile”) si può fare una verifica annuale. O, addirittura, semestrale: in effetti ogni scelta di investimento può essere considerata positivamente se comincia a dare i suoi risultati nell’arco di 6/12 mesi.
Ma, questi mesi di verifica vanno inseriti in un periodo più ampio, tra i 3 e i 5 anni o, meglio, 10 anni.

Nelle prossime puntate parleremo di cosa significa realmente “diversificare. E’ comunque possibile scaricare l’intero manuale a questo link.

 
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Pubblicato da su gennaio 29, 2012 in Guadagnare in fondi

 

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guadagnare in Fondi OGGI – 2° Puntata: Esistono previsioni affidabili?

Continuiamo la pubblicazione, a puntate, del tascabile “guadagnare in Fondi OGGI”, di cui abbiamo pubblicato il primo paragrafo il 20 dicembre 2011. Per scaricare gratuitamente l’intero libro, basta cliccare su questo link.

guadagnare in Fondi OGGI 

1° Capitolo: QUALCHE PRINCIPIO DI BUON SENSO

2 – “Esistono previsioni affidabili?”

Restiamo sulla questione dei tempi.
Le previsioni che si possono fare in borsa – come in meteorologia – cambiano di affidabilità a seconda della lunghezza del periodo cui si riferiscono. Quelle più affidabili sono a breve termine. Più i tempi si allungano, più si cerca di guardare lontano, meno si può essere affidabili.
Nessuno sa davvero cosa accadrà tra dieci anni, ma d’altra parte è vero che negli ultimi dieci anni c’è un 10% di Fondi che è cresciuto molto di più del mercato.
Come dire: non posso dire cosa accadrà tra dieci anni, ma posso essere abbastanza sicuro di realizzare più del mercato, se compro i migliori Fondi.
La questione, quindi, non è tanto affidarsi a qualche saputello che ci dice: “Io so come andranno i mercati finanziari di qui a dieci anni”.
Nessuno può dirlo, e chi lo dice sa di mentire.
La questione sta nell’accostarsi ai mercati con metodo, disciplina e una buona dose di cinismo.
È una questione di forma mentis, insomma. Come quella che ha il capitano di una nave che parte per un lungo viaggio: non può sapere con certezza che tempo troverà lungo la rotta, né si fida di chi, sulla banchina, pretende di pronosticargli per filo e per segno le condizioni atmosferiche che lo attendono. Però il capitano sa che ha ottime probabilità di arrivare comunque in porto salvando il vascello e il suo carico perché sa come affrontare le diverse situazioni atmosferiche che potrà incontrare durante il viaggio.

EMERGENZA CRISI: PRONTO INTERVENTO!!

I tuoi Fondi stanno perdendo. D’accordo, ma prima di prendere qualsiasi decisione chiediti:
1. Perdono più o meno del loro mercato di riferimento?
2. Ultimamente c’è stato qualche cambiamento nella gestione del Fondo che ne ha peggiorato le performance?
3. Cosa fanno in confronto ai Fondi concorrenti che investono nello stesso mercato?
Se la tua risposta ad almeno due di queste domande è confortante, mi raccomando: TIENI DURO, NON VENDERE!!! Altrimenti, chiedi al tuo consulente.

Nelle prossime puntate parleremo di come e quando fare un bilancio dell’investimento. E’ comunque possibile scaricare l’intero manuale a questo link.

 
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Pubblicato da su gennaio 17, 2012 in Guadagnare in fondi

 

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